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2009/12/10

Lo trovarono esanime, solo un flebile respiro dalle narici che si dilatavano, senza ritmo -fate largo, fate piano, tiratelo fuori- ma lui non capiva tutto quel vociare insistente che gli giungeva da lontano. Era notte fonda ormai e si stava lasciando trasportare da sogni di giorni di sole. Appena riuscirono a tirarlo fuori dall’ascensore trascinandolo per i piedi, lo sdraiarono a terra sul pianerottolo lucidato a cera dalla signora Caterina, una che di nascosto ogni tanto esce dal suo appartamento e va a pulire tutto quello che vede. Così spatasciato sembrava un grande insetto opaco in mezzo al marmo lucido splendente. Attorno a lui una piccola folla di curiosi, l’uomo maschera, cioè il signor Stoppo dall’espressione immobile, la donna del tenente francese in camicia da notte con una scarpa rossa e una verde, l’uomo dal grande sorriso, un piccolo spaccato di umanità accorsa per assistere ad uno spettacolo cui raramente era dato di partecipare finalmente e in prima persona. Qualcuno gli gettò addosso dell’acqua fredda, qualcun altro cercò di sciogliere il nodo della sciarpa che lo strangolava. -come sta signor Sportini? Va meglio? Ha visto che ce l’abbiamo fatta?- ma la piccola folla, più che incuriosita, cominciò a guardarlo con sospetto quando si accorse che il suo viso stava cambiando colore: da grigio cera era diventato giallino canarino e poi ha cominciato a scurirsi virando verso l’arancio e poi un ocra denso per spostarsi decisamente verso un colore abbronzato. Sì, abbronzato. Qualcuno lo disse anche che Sportini era abbronzato e qualcuno ci rise sopra, memore di un’ espressione simile già udita, ma tutti  cominciarono a preoccuparsi quando si accorsero che  il signor Sportini oltre che cominciare velocemente a scurirsi, stava cambiando i connotati: da caucasico a..non si capiva bene cosa fosse uscito da quel malefico ascensore. Assistettero inermi alla metaforfosi inquietante cominciando ad avvertire un sottile timore: ma chi avrebbe mai potuto immaginare che nell’ultimo terzo  della vita, quando uno non deve far altro che godersi la pensione e stare in salute,  potrebbe  capitargli una cosa del genere, e, per di più, in una città a forte connotazione tradizionale, diciamo così, e, ancora peggio, in un condominio il cui amministratore ogni anno faceva lavare le fosse settiche con l’acqua benedetta del padre Po, il grande fiume patria di tutti loro. Ma non più del signor Sportini, ormai, ahinoi! E come avrebbero potuto fare adesso, quale sarebbe stato il comportamento più congruo da tenere con un alieno di quel genere? Perchè era ovvio che non potevano più considerarlo uno di loro. Qualcuno pensò di indire subito una assemblea straordinaria per decidere cosa farsene di quel mostro il cui colore stonava col bejge dichiarato di tutto il condominio; pensarono persino che in realtà si fosse sempre travestito da uno di loro e la stanchezza, la paura, il caldo e l’avvelenamento da vernice ne avesse scoperchiato il segreto rendendolo palese davanti a tutti. Improvvisamente tutti gli atti di gentilezza che egli, nel corso di lunghi anni, aveva elargito ai suoi vicini di casa furono considerati interessati a farsi accettare, persino i soldi che aveva prestato al signor Avvento andavano interpretati come un tentativo di corruzione bell’e buono, così come i pomeriggi trascorsi al capezzale della signora Assunta, la madre dell’avvocato Alzano, a leggerle il giornale, furono visti come evidentii aspetti del tentacolare essere di ingraziarsi la vecchia, stordirla con tutte quelle parole fumose e magari di farle firmare qualche carta, alla faccia del figlio che la teneva d’occhio come un segugio affamato; la donna era la principale fonte di sostentamento di quel  figlio che  ne dilapidava sistematicamente le sostanze diluendo le sue alte parcelle ogni notte con allegre donnine nei night della zona. La Lombardotti, donna di cultura e di salde radici celtiche, guardandolo con attenzione dichiarò senza alcuna esitazione:-è un malgascio! Non c’è ombra di dubbio!- e gli altri, in coro -e adesso?-. Adesso aspettiamo che si riprenda, non siamo mica animali noi,  e poi fuori. Sportini, nel frattempo, cominciò a sbattere le palpebre  velocemente e ripeteva continuamente-grazie!-